¿Colaboracionistas catalanes? Antifranquismo y franquismo en la Cataluña de posguerra (1939-1947)
Parole chiave:
collaborazionismo, franchismo, Just Cabot, Carlos Sentís, Joan Estelrich, esilio, “Destino. Política de Unidad”Abstract
Collaborazionisti catalani? Antifranchismo e franchismo nella Catalogna del dopoguerra (1939-1947)
Vi fu un collaborazionismo catalano analogo a quello della Francia occupata? Si può fare un parallelismo storico tra due diverse situazioni? Questi e altri interrogativi si posero gli antifranchisti catalani, nella clandestinità dell’interno o nell’esilio, di fronte a ciò che essi chiamarono il fenomeno dei «nostri traditori»: scrittori, politici, giornalisti, ecc., la maggioranza dei quali formatisi negli ambienti catalanisti e regionalisti prima del 1936, che, terminata la guerra, si espressero con indiscutibile contundenza a favore del regime franchista, del suo programma e dei suoi discorsi. «Collaborazionisti», «traditori», «mercenari», «botiflers», ecc., furono le accuse lanciate a metà degli anni Quaranta che mettevano in rilievo un fenomeno pressoché sconosciuto: nell’immediato dopoguerra, la Catalogna visse una peculiare guerra civile culturale, politica e professionale, che si manifestò in primo luogo con i meccanismi dell’epurazione e della repressione.
Ricevuto: 09-04-2014
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