Spagna ’82. Calcio, arte e cultura popolare di una comunità immaginata tra franchismo e democrazia

Autori

  • Daniele Serapiglia IHC-FCSH-Universidade Nova de Lisboa

Parole chiave:

Mondiali di calcio, franchismo, Transizione, Saporta, Cultural 82, Comunità immaginata

Abstract

I campionati del mondo di calcio del 1982, oltre al loro contenuto sportivo, dovevano convertirsi nella cartina al tornasole della nuova Spagna democratica. Per raggiungere questo scopo, accanto alla kermesse sportiva, vennero organizzati in tutto il Paese una serie di eventi culturali (mostre d’arte, concerti, iniziative folkloristiche ecc.) volti a presentare al globo un modello di transizione alla democrazia percepito come esemplare e una nuova idea di nazione. In realtà, a partire dalla cerimonia inaugurale del Mondiale, fu rintracciabile una certa continuità con il regime franchista nella raffigurazione della “comunità immaginata” spagnola. Il campionato del 1982 era, infatti, stato assegnato alla Spagna nel 1966 e, sebbene i lavori per la sua organizzazione fossero iniziati nel 1978, alla guida del comitato organizzatore dell’evento era stato posto Raimundo Saporta, personalità vicina al precedente regime. Il presente lavoro si propone, perciò, di riflettere su quali furono continuità e discontinuità con il franchismo nella presentazione calcistica della nuova e democratica comunità immaginata spagnola.

Ricevuto:  15-02-2020

Accettato: 27-10-2020

La realizzazione di questo articolo è stata possibile grazie alla Fundação para a Ciência e a Tecnologia del governo portoghese e al Fondo Sociale Europeo: progetto n. SFRH/BPD/107789/2015

Biografia autore

  • Daniele Serapiglia, IHC-FCSH-Universidade Nova de Lisboa

    Daniele Serapiglia è ricercatore integrato dell’Instituto de História Contemporânea dell’Universidade Nova de Lisboa. Nel 2009 ha conseguito il dottorato di ricerca, in cotutela con l’Universidade de Coimbra, presso l’Università di Bologna, dove è stato ricercatore post-dottorato fino al maggio 2016. È autore di diversi saggi sul salazarismo e nel 2011 ha pubblicato La via portoghese al corporativismo. Dal 2011 si occupa di storia sociale dello sport. Ha curato il volume Tempo libero, sport e fascismo, pubblicato nel 2016. Nel 2018 ha pubblicato Uno sport per tutti. Storia sociale della pallavolo italiana (1918-1990). È redattore capo con il Nicola Sbetti della rivista “Storia dello Sport. Rivista di studi contemporanea”, componente della redazione di “Bibliomanie” e membro dei comitati scientifici delle riviste “European Studies in Sport History (ESSH)” e “Eracle. Journal of Sport and Social Sciences”.

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Pubblicato

2021-01-30