«Spagna indomita». Rapporti tra anarchismo italiano e spagnolo nell’immediato secondo dopoguerra
Parole chiave:
anarchismo italiano, Movimiento Libertario Español, opposizione al franchismoAbstract
Nel 1945, con la definitiva sconfitta del nazifascismo, il movimento anarchico italiano rinacque su base nazionale e riprese i contatti fraterni con quello spagnolo che continuava a combattere contro la dittatura franchista sia in esilio sia all’interno della Spagna, lotta che ebbe il suo apogeo tra il 1945 e il 1950.
La presenza di reduci della Guerra civile spagnola tra i maggiori esponenti dell’anarchismo italiano, ma soprattutto gli echi di quanto era successo dal luglio 1936 al maggio 1937, catalizzarono il dibattito in Italia e le relazioni tra i due movimenti. Fin dall’inizio apparvero chiare alcune divergenze strategiche, in particolare sul ruolo delle strutture organizzate all’interno dell’anarchismo e sulla presenza nel movimento operaio di un sindacato d’ispirazione libertaria. I dissensi però non inficiarono né il sentimento né l’attività solidale nei confronti del Movimiento Libertario Español e della lotta antifranchista in generale che si manifestarono attraverso la partecipazione ad associazioni di solidarietà, anche non specificatamente di matrice anarchica, la propaganda orale e scritta, arrivando persino a rispolverare la cosiddetta «propaganda con il fatto», come avvenne nel 1949 con l’attacco dimostrativo conto il Consolato spagnolo di Genova.
Ricevuto: 30-01-2015
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